lunedì 11 aprile 2011

calcio straniero in diretta

Prego? Scusate, ero distratto. Guardavo quel folletto di Luis Suarez spostarsi a un centinaio di miglia all'ora con una palla per compagna, salvo poi dirigerla verso un angolo e maledire, infine, quell'impiccione di Hart che la deviava con la manona e la faceva cozzare sul palo. Sì, affezionati, si stanno trattando male a vicenda Liverpool e Manchester City, in un Monday night di prestigio che... GOAL! Che emozione, il mio primo centro commentato in diretta! Andy Carroll ha messo tutto il corpaccione in un sinistro che somigliava più a un tracciante e la sfera, scioccata, è scappata via con traiettoria indignata per rifugiarsi nella rete.

Bene, lasciamoli continuare nei loro affari – non temete, un occhio lo lascio al teleschermo e se si agita qualcosa vi avviso – e approfittiamo di questa espatriata per vedere come stanno le cose: qui in terra d'Albione mi sentirei francamente a disagio nel mettere in dubbio il trionfo in Premier del Manchester Utd. Eppure niente vieta all'Arsenal di riprendere i Diavoli Rossi lassù, tanto più che i Gunners devono recuperare un match e, verosimilmente, dovrebbero rimontare solo quattro punti in sei gare. Se può riprenderne cinque l'Inter, perché non ne sarebbero all'altezza quelli di Arsène Wenger?

Non saprei, vi basta se rispondo che di fronte hanno Sir Alex Ferguson, uno che una vaga idea di come si vincono i campionati ce l'ha? E, nel caso occorresse, se aggiungessi che il Man U è, in linea di massima, un tantino più affidabile del Milan, attualmente? Si pensi anche solo, in questo senso, che in Champions quelli là stanno eliminando il Chelsea e che il prossimo sabato si giocheranno pure la semifinale di FA Cup – il torneo più antico della storia del pallone, una sciocchezza da poco – nel derby col City. A proposito, se già sapevamo che Rooney salterà quell'impegno perché è un ragazzone scurrile e alla Lega inglese non piacciono le parolacce, posso anticiparvi che farà lo spettatore anche Charlie Tevez. El Machado ha appena fatto capire alla sua panchina di aver sentito tirare un adduttore e ha salutato il match.

Quel match che adesso, al termine di un'azione durata un buon quarto d'ora tra rimpalli e tiri in porta ribattuti, vede il Liverpool avanti di due grazie a un piattone di Kuyt che... MA NO! Gli eventi sono assai più rapidi delle parole e la palla corre molto più delle mie umili dita sui tasti, così non faccio in tempo a comunicare il due a zero che già Carroll, con una capocciata volante – ben timonata dal suo codino – ha fatto tre. Proprio in quel momento il povero Mancio si è voltato verso la panca e ha esordito: «Potrebbe andare peggio di così?». Al termine del breve sfogo il suo bel ciuffo era già inzuppato per il nubifragio improvviso che ha travolto Anfield. Ci è rimasto male perfino Mister Capello, dalla tribuna.

Insomma, dicevo, la Premier la vince il Manchester Rosso. Così come la Liga la porta a casa il Barça di Guardiola e Messi. Siamo sicuri? Volendo argomentare come fatto poc'anzi, vien da dire che otto punti dalla seconda, una vittoria per 5-1 in Champions e la finale di Coppa del Re già raggiunta siano i segni distintivi della squadra in salute se ce n'è una. Eppure. Ci si metterà di mezzo, tra questi bei discorsi e la loro trasformazione in trofei, un gruppetto di nomi che un paio di campanelli dovrebbero farveli suonare: Real, Mourinho, Ronaldo per non dire Di Maria, Özil, Kakà. E Bernabeu.

Proprio quest'ultimo, tra pochi giorni, sarà il teatro del Clasìco, il secondo della stagione, quello che si propone di vendicare la manita (anche qui qualche ricordo dovrebbe salire a galla). Ma la cosa più bella, per noi disperati drogati di spettacolo, è che non sarà l'ultimo duello Madrid/Barça dell'anno, anzi! Blancos e azul-grana incroceranno le lame anche in Champions per la semifinale (difficile pensare si faranno recuperare quattro gol nel ritorno dei quarti) e nella finalissima di Copa del Rey. Francamente fatico a pensare a un sistema più efficace per confezionare uno show regalo a noi aficionados e, nello stesso tempo, tenere in fibrillazione un'intera nazione che mettere di fronte due squadre il cui talento è superabile solo dall'odio reciproco. E in quattro incontri ravvicinati. Che decideranno l'intera stagione.

Be', ci saranno parecchie altre righe per pensare a questo... ora, se non vi spiace, credo tornerò a distrarmi con il secondo tempo di Anfield Road.

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