
Bene, lasciamoli continuare nei loro affari – non temete, un occhio lo lascio al teleschermo e se si agita qualcosa vi avviso – e approfittiamo di questa espatriata per vedere come stanno le cose: qui in terra d'Albione mi sentirei francamente a disagio nel mettere in dubbio il trionfo in Premier del Manchester Utd. Eppure niente vieta all'Arsenal di riprendere i Diavoli Rossi lassù, tanto più che i Gunners devono recuperare un match e, verosimilmente, dovrebbero rimontare solo quattro punti in sei gare. Se può riprenderne cinque l'Inter, perché non ne sarebbero all'altezza quelli di Arsène Wenger?

Quel match che adesso, al termine di un'azione durata un buon quarto d'ora tra rimpalli e tiri in porta ribattuti, vede il Liverpool avanti di due grazie a un piattone di Kuyt che... MA NO! Gli eventi sono assai più rapidi delle parole e la palla corre molto più delle mie umili dita sui tasti, così non faccio in tempo a comunicare il due a zero che già Carroll, con una capocciata volante – ben timonata dal suo codino – ha fatto tre. Proprio in quel momento il povero Mancio si è voltato verso la panca e ha esordito: «Potrebbe andare peggio di così?». Al termine del breve sfogo il suo bel ciuffo era già inzuppato per il nubifragio improvviso che ha travolto Anfield. Ci è rimasto male perfino Mister Capello, dalla tribuna.
Insomma, dicevo, la Premier la vince il Manchester Rosso. Così come la Liga la porta a casa il Barça di Guardiola e Messi. Siamo sicuri? Volendo argomentare come fatto poc'anzi, vien da dire che otto punti dalla seconda, una vittoria per 5-1 in Champions e la finale di Coppa del Re già raggiunta siano i segni distintivi della squadra in salute se ce n'è una. Eppure. Ci si metterà di mezzo, tra questi bei discorsi e la loro trasformazione in trofei, un gruppetto di nomi che un paio di campanelli dovrebbero farveli suonare: Real, Mourinho, Ronaldo per non dire Di Maria, Özil, Kakà. E Bernabeu.
Proprio quest'ultimo, tra pochi giorni, sarà il teatro del Clasìco, il secondo della stagione, quello che si propone di vendicare la manita (anche qui qualche ricordo dovrebbe salire a galla). Ma la cosa più bella, per noi disperati drogati di spettacolo, è che non sarà l'ultimo duello Madrid/Barça dell'anno, anzi! Blancos e azul-grana incroceranno le lame anche in Champions per la semifinale (difficile pensare si faranno recuperare quattro gol nel ritorno dei quarti) e nella finalissima di Copa del Rey. Francamente fatico a pensare a un sistema più efficace per confezionare uno show regalo a noi aficionados e, nello stesso tempo, tenere in fibrillazione un'intera nazione che mettere di fronte due squadre il cui talento è superabile solo dall'odio reciproco. E in quattro incontri ravvicinati. Che decideranno l'intera stagione.
Be', ci saranno parecchie altre righe per pensare a questo... ora, se non vi spiace, credo tornerò a distrarmi con il secondo tempo di Anfield Road.
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