martedì 22 febbraio 2011

chissenefrega dell'anti-milan

Per la serie: “Quesiti stucchevoli”, vi presentiamo la stagione 2010-2011 del fortunato sceneggiato “Chi è l’anti-x?”. Dopo le edizioni trionfali degli anni scorsi, quando vi abbiamo ripetutamente e instancabilmente chiesto “Chi è l’anti-Inter?”, quest’anno novità rutilanti e febbrile attesa per la vicenda completamente nuova che non potrà che sorprendervi con la sua originalità: “Chi è l’anti-Milan?”. Dite la verità, non ve l’aspettavate! Eravate già pronti a ingollare patatine fino a maggio sentendovi interrogare: “Benitez è come Mourinho?” o, se andava bene: “Ronaldinho, Pato, Ibra, Robinho, Van Basten, Rivera, Sivori e Michael Jordan possono giocare insieme?”.

Perdonatemi la polemica lavorativa del lunedì, ma non vedo come disquisire a dicembre su chi possa salvarci dal Milan, nemmeno fosse il diavolo, sia un argomento interessante al punto da essere praticamente l’unico trattato dai media, con dovizia di interviste a tema ai calciatori. Quelli rossoneri: “Il campionato è lungo, dobbiamo pensare a fare il maggior numero di punti”. Dài, credevo che essendo in testa ve ne spettassero un tot di diritto. Quelli delle inseguitrici: “Il campionato è lungo, il Milan fa una corsa a sé, noi dobbiamo fare la nostra e a maggio vedremo”. Alta televisione, vi dico!

A dirla proprio tutta, me la prendo così perché non è che la sedicesima di A ci abbia regalato poi molto di memorabile: con l’Inter al caldo di Abu Dhabi, e il pacioso Rafa sia in pericolo che tentato di non tornare proprio, sabato pomeriggio il Palermo sommergeva il Parma al Barbera. Gli esportatori di prosciutto crudo andavano in vantaggio, come spesso gli capita, poi il buio e 3-1. Contemporaneamente, la Fiorentina aveva capito, per stessa ammissione di Mihajlovic, che al Friuli si potesse fare a meno di giocare a pallone; d’altro avviso l’Udinese, che difendeva il campo con un 2-1 figlio di un missile che Armero sparava da casa sua (correte su youtube se ve lo siete perso). Il Napoli agganciava il secondo posto (sarà l’anti-Milan?) con una vittoria d’acciaio al Marassi sponda Genoa.

All’ora di pranzo, il Bologna chiariva per lo meno di non essere l’anti-Milan, a meno che quello della banda Malesani non sia un gigantesco bluff. Comunque, tre a niente per i rossoneri, come contro il Brescia e, non a caso, firme fotocopiate: Boateng, Robinho, Ibra. Allegri ha indubbiamente trovato il bandolo della matassa, tutto sta a capire se il meccanismo può incepparsi (sì, sto insinuando che il Milan sia l’anti-Milan!). Grossa rivoluzione in coda alla classifica, il Brescia batte in casa la Sampdoria (1-0) e il Lecce supera 3-2 il Chievo; fino a quota 20, mi sento di candidarle tutte alla lotta salvezza, anche se il Cagliari (3 gol di Nené al Catania) sembra di un’altra pasta. La Roma supera il Bari, il gol di Juan è in fuorigioco e, nel post-partita, quello nervoso è Ranieri invece del derubato Ventura. Caratteri.

Dulcis in fundo, le due anti-Milan si scontravano all’Olimpico di Torino. Signori, brutta partita se ce n’è mai stata una e mi rendo conto di attirarmi le antipatie bianconere; la Juve la vince all’ultimo respiro e, per quanto le frasi retoriche dopo il fischio finale mi facciano ronzare le orecchie, devo ammettere che questi risultati miracolosi indirizzano le stagioni. Succede che Reja, in emergenza, deve mettere un terzino destro, il povero Cavanda, a sinistra, su Milos Krasic. Succede che, a cinque secondi dallo scadere del recupero, gli ospiti sentivano già l’acqua calda della doccia sulla pelle e s’erano messi anzitempo un punto in tasca (Zarate aveva replicato a Chiellini, sul tabellino). Succede che la Venere di Milos si fa un’ultima galoppata con la palla e, dal gesso sul fondo, dà una scarpata con l’esterno, disperata ricerca di un estremo assist. Succede, infine, che Muslera non respinge ma preferisce schiacciare in porta come un martello pallavolistico. 2-1, Juve a meno sei con Lazio e Napoli, ma la sensazione di aver molto di più da dire di queste altre due. Anti-Milan? Fate un po’ voi…

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