martedì 22 febbraio 2011

reti piene e casse vuote

Proviamo, in una delle ultime occhiate prenatalizie alla terra spagnola del fùtbol, un gioco diverso dal solito: diamo un’occhiata alla classifica, sì, ma quella di chi riempie il sacco più spesso. E facciamolo in senso ascendente: dopo 15 partite, a quota 6 reti c’è Diego Forlan, il talento uruguagio dell’Atletico Madrid (23 punti e zona Europa League per i colchoneros); accanto a lui, le punte di due squadre in lotta salvezza, Calcedo (del Levante) e Valdez (Hercules Alicante). Un gradino in più, e troviamo già dei talenti difficili da descrivere senza sbiadire per l’incanto: 7 perle per Sergio Agüero e Gonzalo Higuain, entrambi argentini, entrambi accasati a Madrid, ma il primo è dell’Atletico e il secondo è alla corte di Mou.

8 volte hanno gridato i tifosi per le opere di Giuseppe Rossi e David Trezeguet: il primo sta a Villarreal, sabato ha perso dal Getafe e saluta definitivamente la coppia di testa; l’altro si sta levando qualche sassolino bianconero dalla scarpa e dimostra che non aveva ancora smesso di fare il proprio mestiere. Saliamo ancora un passo e troviamo un altro giallo di Villarreal, il Nilmar per cui tante voci di mercato si erano sprecate in casa nostra. Accanto a lui, c’è il primo blaugrana: David Villa, campione del mondo in Sudafrica e due sberle di queste nove le ha date al Real Madrid. La sorpresa, ma nemmeno tanto se siete avvezzi alle vicende della Liga, è Fernando Llorente; icona basca se ce n’è una, bandiera dell’Athletic Bilbao, segna 10 volte finora e pochi onorano come lui la maglia che indossano. A quota 11… no, un momento, c’è qualcosa che non va. Improvvisamente, tra il secondo e il primo posto, non ci basta sommare uno, ma dobbiamo mettere una scala a pioli: in cima, troviamo due ragazzi così diversi da sembrare una coppia da commedia. Lionel Messi e Cristiano Ronaldo vanno a braccetto con 17 gol segnati in 15 gare. Che è come dire che, se affronti Barça o Real, devi mettere in conto che loro segneranno almeno un gol. Sarà un caso se sono queste due a spaccare la classifica e giocare un campionato a parte, fatto apposta per i marziani?

Ancora una volta, Mou e Guardiola mandano in campo due eserciti che spargono il sale sugli avversari e portano a casa tre punti. Il Real passa 3-1 a Zaragoza, gli altri stampano un altro 5-0, questo in faccia alla Real Sociedad. Tutto come da copione e niente di nuovo sul fronte transpirenaico.

Anzi, a ben vedere, una cosetta c’è: la dirigenza del Barcellona ha siglato un nuovo accordo per lo sponsor sulle divise. Dice: e allora? Niente, se non fosse che i blaugrana hanno 111 anni di vita e non avevano mai affittato prima i loro pettorali. Solo da poche stagioni ospitavano il logo dell’Unicef e non solo non ricevevano un quattrino ma addirittura pagavano il privilegio 1,5 milioni di euro l’anno. Dalla prossima stagione, invece, questa roccaforte storica cadrà e, accanto al simbolo umanitario, comparirà quello della Qatar Foundation. Ente umanitario anche quest’ultimo, ma felice di sborsare 150 milioni di euro in 5 anni. Giocherai pure il calcio migliore del mondo, ma la crisi è la crisi…

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