Ci eravamo lasciati con una questioncina da poco, l’ultima volta che avevamo varcato i Pirenei per dare un’occhiata alle vicende ispaniche: il Barça di Guardiola aveva fatto la storia stampando un 5-0 in faccia ai Reali, e tanti saluti alla famiglia. Un modo niente male di prendersi la testa della classifica, ma poi c’è da mantenerla.
Se c’è qualcuno tra voi onorabili lettori, perlopiù milanese, che aveva pensato di approfittare del ponte dell’otto dicembre per farsi un giro in Spagna, costui sarà certamente al corrente che laggiù gli scioperi stanno tenendo a terra gli aerei. Sembrerà strano, ma questo è il genere di cose che può dar noia anche alla squadra migliore del mondo: atterrare a Pamplona sabato era impossibile, ecco perché i blaugrana avevano chiesto il rinvio del match con l’Osasuna. La lega in un primo momento acconsente, poi salta fuori che nessuno ha avvertito i padroni di casa, che si risentono un tantino e ci terrebbero a giocare cascasse il mondo.
E allora quelli di Guardiola si arrabattano, trolley al seguito, per inseguire il primo treno e farsela su binari. Scesi, per fortuna in orario, arrivano di corsa allo stadio, dimostrano il loro turbamento vincendo solo per tre a zero e, nemmeno il tempo di una pizza al taglio in stazione, c’è da saltare in carrozza per l’ultimo diretto della sera. Storie meravigliose. Intanto, a Madrid, tutti ancora con la faccia un po’ scura – salvo Mourinho che, parlando alla stampa, si autoappunta al petto fantomatiche medaglie e va citando sua nonna (non scherzo) – ma Cristiano Ronaldo non ha bisogno di essere allegro per farne due al Valencia, la stessa squadra che un mese fa si inebriava con l’aria rarefatta di lassù e adesso sdrucciola al quinto posto.
Tra le altre, sempre bene il Villarreal, terzo e in zona Champions, che viene a capo dell’insidioso Siviglia grazie al talento Nilmar. La seconda squadra di Barcellona, di cui tendenzialmente nessuno si accorge – nemmeno a Barcellona – è l’Espanyol e la sua risalita in classifica comincia a non sembrare più un caso. Tanto quanto non sembra casuale il rendimento scarso dell’Atletico Madrid, ben più blasonata squadra della capitale. I primi sono a quota 28, saldamente quarti, gli altri perdono male dal Levante e restano a 20 punti. Riassumendo: per la zona Champions, a parte le due compagini di marziani là in cima, ci sono Villarreal ed Espanyol, con i possibili rientri di Valencia e Real Sociedad. Le altre navigano con mare tranquillo, giù giù fino a Real Zaragoza (9 punti), Almeria e Sporting Gijon (entrambe a 10), le cui situazioni sembrano seriamente inguaiate.
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