lunedì 7 marzo 2011

Tutto un calderone: Italia, Spagna e pure Inglaterra

Allora, è successo di tutto e alla fine non è successo quasi niente. A questo giro, mi sa che me ne frego un po' di serie A o Liga o. Facciamo che ci diciamo tutto in faccia una volta per tutte e poi amici come prima:

La vicenda sabatina di Torino direi che l'abbiamo già anche troppo macinata, lasciamo in pace la moribonda Madama. E del fatto che la Roma abbia vinto a Lecce, francamente... Invece mi sembra ben più interessante che ieri – oltre al ritmo da retrocessione della Samp – si sia vista la mano di Leonardo per la prima vera volta. In due mesi ha conquistato lo spogliatoio e la sculacciata al Genoa, che si poteva mettere in conto, è una conferma del suo comando più per come è maturata che per i tre punti. 

Quel bel fìolo di Leonardo
L'Inter ortodossa, quella con due punte e Sneijder, trotterellava, si lasciava prendere un po' in giro dai grifoni e l'argentino ex-Boca Juniors Palacio faceva pure uno. Nello spogliatoio Leo, cui non pare vero di essere sotto in casa (si badi, dico per l'opportunità, mica per la delusione), la mette giù semplice: o dentro una punta, tutti avanti e ne facciamo un sacco e una sporta, oppure si perde, vedete? Ai pretoriani – soprattutto agli argentini, che a farsi fregare da un conterraneo mica si piegano – non può sovvenire obiezione alcuna, l'Inter scende con schieramento brasiliano e ci mette un paio di respiri a ribaltare gli altri undici e la partita. Oddìo, il fatto di avere quel tipo con la maglia numero 9 là davanti, poi, aiuta piuttosto anzichenò, se il gioco è quello in cui vince chi la butta dentro una volta di più.

E si resta a cinque di distanza tra le milanesi. Il Napoli, dite? Fate voi, zero gol in due gare non mi fanno squillare i campanelli scudettari, sarò io? Ha un bell'agio Mazzarri a lamentarsi per le scelte arbitrali (presumibilmente a ragione, sia chiaro, lungi da me negare che potessero starci dei penalties); il fatto è che senza Lavezzi e con il Matador stracco e immalinconito, il Napoli può anche pareggiare in casa con il Brescia e, soprattutto, ha smesso di essere più forte dei propri limiti e di quelli imposti dagli episodi.

Delle altre non so granché, pare che Lazio e Udinese si giocheranno il quarto posto, mica male. Noi saltiamo due secondi in Spagna.
Vi siete accorti che il Barça si è stancato di farne cinque a partita? Per la seconda volta consecutiva vince soltanto uno a zero (gol di Keita, un po' come una partita decisa da Gattuso. Ma va' là!). Se i segni di cedimento si giudicano da questo, ecco, la vedo duretta per il Real. Che, ad ogni buon conto, si mantiene a sette lunghezze vincendo tre a uno a Santander, con tanto di bello sfoggio di divisa nera e facendo dimenticare che, per dieci giorni, si fa a meno di Cristiano Ronaldo. CR7 cercherà di tirarsi in piedi per onorare da par suo gli ospiti lionesi, al ritorno di Champions.

Özil non è malissimo
A proposito di tirarsi in piedi, Guardiola e la sua ernia del disco erano già in panchina sabato nonostante il ricovero di giovedì, notevole. E, sempre a proposito di stare dritti, hanno cercato di stendere Mourinho, avete visto? Ecco, lui no, non ha visto nulla. È stata messa in giro la voce che abbiano cercato di pugnalarlo a La Coruña e che un bodyguard ne sia uscito sfregiato. In conferenza stampa, lo specialone dice non ne sa niente e sorvola sull'accaduto. Al punto da far pensare che non sia accaduto affatto. E adesso i media iberici, che prima correvano a rivendicare il possesso dello scoop, si tirano addosso la patata bollente della prima cantata e, quindi, la colpa della bufala. Addirittura, pare, l'attentato si è compiuto con una biro di un fan esagitato che avrebbe graffiato la spalla di un accompagnatore del Real. Tragedia. E intanto, si parla di Mou, guarda un po'.

Ah, posso andare un secondo in Inghilterra? Gli anni scorsi mi hanno insegnato che, se lo lasci fare indisturbato, il Man Utd di Sir Ferguson vince in carrozza. Ora che rivali odiate come Chelsea e Liverpool lo stendono con due montanti che neanche Mohammed Ali (tripletta di Kuyt, per ribadire che è il weekend in cui potevo segnare anch'io), cosa mi combina l'inseguitrice Arsenal? Zero a zero in casa con il Sunderland e, invece che a meno uno, sale solo a meno 3. Allora ditelo che volete il regno dei Red Devils...

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