martedì 22 febbraio 2011

la manita!!!

Dice Mourinho, se perdi nettamente e senza appello, è facile da commentare e ancor più da digerire. Lo spiegasse a Sergio Ramos e compagnia calciante. Il Digestivo Catalani è un amaro calice per i Blancos che, dopo novanta minuti in cui dire che non l’hanno vista mai è un gigantesco eufemismo, hanno bisogno di prendere a pedate qualcosa, meglio, qualcuno. Nella fattispecie, quei folletti in maglia blaugrana che da questa notte, da questo Clásico, escono consacrati ad eroi immortali per i centomila accorsi al Camp Nou e per tutti noi televisionari che, sgranando gli occhi, abbiamo controllato più volte che non stessimo vedendo un match alla Playstation.

Pep Guardiola, il catalano zen, aveva sorvolato per l’ennesima volta sulle lame affilate infilategli sotto i piedi dal linguacciuto Mou e le polemiche pre-partita del portoghese, al solito sobrio e modesto (aveva ringraziato Dio di non essere nato umile, credo che ora Guardiola stia ringraziando le sue divinità predilette per non averlo fatto nascere Mourinho) erano rimaste sterili. Come si dice in questi casi, versando abbondantemente dall’oliera della retorica, Pep ha preferito rispondere sul campo. E dal primo all’ultimo minuto i suoi ragazzi – quasi tutti cresciuti con questa maglia e quasi tutti campioni del mondo – hanno scherzato quelli in bianco, hanno nascosto la palla imponendole evoluzioni impossibili da esprimere a parole, hanno fatto chinare Casillas cinque volte per raccogliere il contenuto della rete. Un’umiliazione, per il Real mai battuto quest’anno, che sono i madrileni stessi a controfirmare, finendo con una caccia all’uomo violenta.

Per quel che vale, il sottoscritto mai aveva visto nulla del genere e – a riprova del fatto che la sua incompetenza è notevole – si ascriveva anch’egli al club di chi si aspettava un Real favorito dalle motivazioni, dopo aver perso quattro volte di fila dal Barça. E invece. Invece i blaugrana non hanno limiti, tessono trame ineffabili e sono una delizia per lo sguardo, che si sforza di trattenere il più possibile di ciò che vede per rendere il sogno immortale. Per fortuna, però, non è un sogno. Barcellona-Real Madrid 5-0 è una realtà transeunte ma che si fa opera indimenticabile, sotto gli scalpelli delicati e spietati di Xavi, Pedrito, David Villa e del giovanissimo Jeffren, a loro volta magistralmente diretti da Iniesta e coronati dal miracolo Messi.
Se non avete assistito a questo supremo manifestarsi dell’essenza pallonara primordiale, non saranno queste righe o altre a ripagarvi e fareste bene a maledire qualunque altro impegno vi abbia proibito l’evento. Barça-Real doveva essere il massimo, i secondi contro i primi, Messi contro Ronaldo, Guardiola contro Mourinho: se qualcosa abbiamo da concludere, è che ora non esiste squadra al mondo che possa impedire ai catalani, qualora lo decidessero e giocassero al meglio, di sommergerla. E il loro primato nella Liga, adesso, sembra solo la logica conseguenza dello spettacolo mirabolante che ci hanno regalato e che con la logica, grazie al cielo, ha poco a che fare.

1 commento:

  1. Barça-Real doveva essere il massimo, i secondi contro i primi, Messi contro Ronaldo, Guardiola contro Mourinho: se qualcosa abbiamo da concludere, è che ora non esiste squadra al mondo che possa impedire ai catalani, qualora lo decidessero e giocassero al meglio, di sommergerla.

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