C’è un’Europa che non scende in campo di martedì né di mercoledì. C’è un’Europa che non è quella dalle grandi orecchie, ma nemmeno dal grande occhio della tivù (almeno, non così grande). C’è un’Europa, guarda un po’, che all’Italia sembra non importare per niente. Eppure, proprio in virtù di quell’Europa lì – pardon – League, dall’anno prossimo nell’altra Europa, quella tutta stelle e musichette, ci sarà un’italiana in meno. Al termine dell’ultima giornata della coppa che non è la Champions, le pagelle delle italiane confermano quanto già scritto: accanto a Juventus, Palermo e Sampdoria appare la dicitura “Non promosso”.
La consolazione, comunque, arriva: il Napoli chiude a 7 punti, sufficienza piena e avanti. Gli azzurri di Mazzarri ospitavano lo Steaua di Bucarest, chi vince passa (al primo posto irraggiungibile c’era il Liverpool): e vince Edinson Cavani, uno che segna con la frequenza e la naturalezza con cui respira, anche se stavolta gli servono 3 minuti oltre il novantesimo.
La Juventus aveva sempre pareggiato e, se c’è una cosa in cui la Signora è inarrivabile, trattasi dell’eleganza della coerenza: così, sbarcata alla corte del Man (City) di Man(cini) (già qualificato in testa al gruppo A) disegna 1-1 sul tabellino. Segna Niccolò Giannetti, classe ’91, non malissimo. Ultima giornata inutile, nel gruppo I, della Samp, che sfidava l’altra reietta, il Debrecen. Perché non si dica che i blucerchiati non hanno fatto un regalo a ciascuna rivale, segnate un 2-0 per gli ungheresi e non se ne parli più. Anzi, un’ultima cosa: ricordate che la Samp giocò i preliminari di Champions, vero? Ci resta il Palermo che, nel gruppo F, è stato eliminato da Cska di Mosca e Sparta Praga. Ultima gara con il povero Lausanne (1 punto soltanto) e vittoria dell’inutilità, l’1-0 è dell’argentino Muñoz.
Al di fuori dei nostri confini, non è che manchino le sorprese: i greci dell’Aris, allenati dall’immarcescibile Hector Cuper, passano il turno alle spalle del Bayer di Leverkusen; di per sé, non sarebbe granché, se non fosse che a farne le spese è l’Atletico di Madrid, che fa 1-1 proprio in Germania e si vede scippare la qualificazione. Per quel che conta il parere di chi scrive, siamo di fronte ad un’altra squadra dal grande organico che prende sottogamba l’impegno minore in Europa. Non così il Villarreal di Giuseppe Rossi, che a Bruges ne fa un paio e garantisce il primo posto ai gialli. Prestigio anche tra Siviglia e Borussia Dortmund, in palio il passaggio accanto al Paris Saint Germain: 2-2 in terra ispanica e sono i padroni di casa a gongolarne.
I giudici dell’Olimpo calcistico, alla fine, hanno parlato: Italia agli inferi. Certo, non è che ci si sia impegnati a dar loro motivo di ricredersi, anzi, la notizia sembra sollevare gli animi delle eliminate, che non dovranno sorbirsi trasferte irritanti. Si paga con un posto in Champions e la sensazione che, non volendo giocarsela, si sarebbe potuto lasciare l’onere a qualcun altro.
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